12 maggio 2011

Giovanni Nalin: la cura del territorio


La cura del territorio from Mattia Bertin on Vimeo.

Intervista de "Il Gazzettino" del giorno 11 maggio 2011
IL TERRITORIO VA DIFESO E CURATO
ROVIGO - (F.P.) La lunga attività sindacale non è forse estranea al dato peculiare che Giovanni Nalin, candidato sindaco di Sinistra e Libertà e Italia dei valori, ha voluto dare alla propria campagna elettorale. La sua proposta parte da una visione d'insieme mai individualista per dar vita a una vera comunità a misura di cittadino.
Da dove vuole iniziare? «Direi dalla cura del territorio in senso lato, fatto di ambiente e paesaggio, ma anche di patrimonio artistico e culturale, tradizioni locali compresa quella dell'acqua, tutto beni comuni da valorizzare attraverso una gestione veramente pubblica. Sono la ricchezza collettiva e vanno messi al servizio della comunità con una reale possibilità di sviluppo per la città e il suo territorio. Su questa linea abbiamo dato rilievo alla riqualificazione dei parchi pubblici e delle aree attrezzate per l'attività sportiva e ricreativa, alla promozione degli orti sociali, al completamento della rete delle piste ciclabili, a un servizio di recupero, riutilizzo e riciclo dei rifiuti più efficiente. Resta fermo il contrasto all'insediamento di attività nocive e inquinanti, e al consumo del territorio».
Sul futuro del Corso cosa proponete? «Va tenuto libero dal traffico automobilistico e vanno creati parcheggi scambiatori collegati a ecobus navetta. Fondamentale sarà offrire un biglietto unico multiservizi a fasce orarie con possibilità di noleggio bici».
Sul fronte culturale? «Va ridata centralità alle attività artistiche e culturali con il recupero di spazi storici, riqualificando i luoghi pubblici dismessi per aprirli alle realtà presenti. Si può pensare al rilancio di eventi di qualità, alla riapertura di sale cinema e percorsi gastronomici legati alle radici agricole».
Il senso di comunità proposto da Nalin poggia anche su principi di partecipazione e responsabilizzazione.
«Verificare e valutare l'operato degli amministratori e la trasparenza sono cardini di una comunità non rassegnata e ripiegata su se stessa. Rendere i cittadini protagonisti delle scelte produrrà servizi migliori e meno sprechi. Un esempio classico sono le frazioni: spenti i riflettori elettorali, finiscono nel dimenticatoio. Proponiamo, invece, la creazione delle consulte civiche di quartiere e frazione per avere un rapporto diretto con il Palazzo. Siamo convinti che il passaggio da un'ottica solamente assistenziale a un’ottica relazionale, possa promuovere una vera emancipazione delle persone svantaggiate o non autosufficienti, realizzando una reale riqualificazione e innovazione delle Politiche sociali. Anche il sostegno alle famiglie dovrà poggiare sul loro coinvolgimento nelle scelte gestionali degli istituti scolastici ed assistenziali. Infine il mondo del lavoro: per ridurre disoccupazione e precarietà, il Comune deve farsi attore di tavoli di confronto con le categorie economiche e sociali interessate» 

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